Un impianto endosseo si inserisce direttamente nell’osso a cui si fissa per tutta la sua lunghezza. Può avere forma di vite, cilindro, lama o ago ed il suo impiego è possibile solo in presenza di un volume osseo adatto all’inserimento. Attualmente gli studi scientifici più accreditati riportano una percentuale di successi nettamente più elevata per gli impianti a vite e a cilindro rispetto alle altre forme di impianto (lama o ago).
All’interno delle forme implantari più comuni ci sono alcune interessanti varianti: le viti possono avere passo diverso, possono essere di forma più o meno conica, autofilettanti e non. Esiste anche una forma di impianto a gradini scelta proprio per riprodurre la radice dentaria conica e che consente l’applicazione graduale del carico occlusale.
Nella riabilitazione effettuata mediante impianti, l’unità implantare deve essere considerata come un sostituto della radice dentale. Da un punto di vista protesico-estetico gli impianti devono essere disposti in modo da ottenere dal trattamento il risultato voluto. Bisogna considerare anche il grado di riassorbimento osseo e altre caratteristiche anatomiche. E’ importante inoltre tenere presente che i componenti dell’impianto sono concepiti per supportare denti di diverse dimensioni. Pertanto per ottenere un risultato ottimale è necessario effettuare una scelta corretta nell’ampia gamma di diametri e morfologie implantari.
Impianti di diametro differente sostituiscono i denti di diametro proporzionale