Complicanze ed insuccesso dell'implantologia

Aspetti generali

Che cosa significa insuccesso impiantare?

 

Il termine "successo" definisce di massima un trattamento duraturo e definitivo. Da un punto di vista medico una terapia è da considerarsi "di successo", anche se rende possibile un temporaneo miglioramento, oggettivo e soggettivo, dello stato clinico del paziente senza che ne risulti alcun danno. In odontoiatria quasi tutti i trattamenti devono accontentarsi di successi temporanei questo è legato a fenomeni di usura dei manufatti che vengono fabbricati, dovuti peraltro alle fortissime sollecitazioni cui sono sottoposti nel cavo orale. A questo si aggiunge per gli impianti un fisiologico riassorbimento dell’osso periimplantare. In generale si può parlare di successo dell’85% degli impianti a 5 (10) anni anche se spesso molte ricerche indicano percentuali ancora maggiori.

Esistono purtroppo un certo numero di complicazioni chirurgiche intraoperatorie e postoperatorie precoci e tardive nonché complicazioni protesiche che possono determinare la non integrazione dell’impianto e quindi la sua perdita prima che esso venga caricato, a breve distanza dal caricamento o anche a distanza di alcuni mesi.

Tra le complicanze intraoperatorie vi sono ovviamente il non rispetto delle strutture anatomiche come abbiamo specificato parlando dei presupposti anatomici necessari all’incorporazione dell’impianto.

Argomenti trattati:

 

COMPLICANZA: LA PERIIMPLANTITE

IL COMPORTAMENTO PIÚ CORRETTO

 SCHEMA DELL'INSUCCESSO IMPLANTARE


 

 

Possibile complicanza post-carico dell'impianto: PERIIMPLANTITE

La periimplantite è una infiammazione periimplantare (ossia che circonda l’impianto). Consiste nella formazione di un tessuto di difesa (tessuto di granulazione) in caso di contaminazione batterica della superficie implantare. Il tessuto di granulazione può arrivare a sostituire osso riassorbito e piano piano procedere verso il centro provocando un’osteomielite cui segue la perdita dell’impianto dopo poche settimane. Attualmente trattabile con il laser.

 

QUAL E’ IL COMPORTAMENTO PIU’ CORRETTO PER MANTENERE GLI IMPIANTI?

E’ assolutamente necessario effettuare regolari visite di controllo, in genere con cadenza semestrale, durante le quali il dentista controllerà le infrastrutture implantari e l’igiene orale praticata dai pazienti.

 

Si ritiene unanimemente che il controllo della placca batterica sia importantissimo per prevenire i processi di distruzione ossea in sede periimplantare. Per questo motivo prima ancora di posizionare i pilastri implantari, il paziente deve essere istruito, illustrando l’uso dei mezzi per praticare l’igiene degli impianti e dei denti residui e deve essere in seguito controllata e verificata la sua capacità di eseguire adeguatamente le necessarie manovre di igiene orale. Da questa capacità dipende in larghissima misura la possibilità di far durare nel tempo un impianto correttamente posizionato e protesizzato.

Vedi schema riassuntivo

riguardo l'insuccesso implantare

 

 

Vedi schemi e ingrandisci

 

Grafico relativo al potenziale rischio di insuccesso di un trattamento implantare in funzione dell'eziologia della perdita dentale

 

1) Danno della fresa a carico del fascio vascolo-nervoso alveolare inferiore

2) Formazione di ematoma e compressione del nervo con transitoria parestesia

3) Riassorbimento dell'ematoma e guarigione con ripresa della sensibilità

 

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