elemento di connessione tra l’impianto e la corona dentale che si avvita all’impianto ed emerge dal tessuto molle. Materiali alloplastici: materiali estranei come metalli, materiali di origine minerale e materiali sintetici che vengono impiegati in implantologia dentaria.
dati raccolti al riguardo di un paziente, suo ambiente di vita,abitudini e malattie, in particolar modo riferito alla situazione della sua bocca.
perfetto adattamento al tessuto biologico. Il Titanio è un esempio di materiale perfettamente biocompatibile in quanto non causa reazioni tissutali indesiderate.
sono sostanze non viventi utilizzate in campo medico allo scopo di interagire con il sistema biologico ospite.
paziente che digrigna i denti nella condizione fisiologica di riposo.
realizzazione in cera della forma definitiva dei denti che servirà all’odontotecnico e all’odontoiatra per progettare il caso protesico a partire dalla dima radiologica e chirurgica fino alla realizzazione delle corone definitive. La ceratura, eseguita sui modelli in gesso montati in articolatore, fornirà informazioni sulla forma, l’altezza e la posizione degli elementi mancanti.
parte del dente visibile sopra il piano gengivale.
collegamento dell’impianto al pilastro protesico
mascherina in resina che il chirurgo posiziona nel cavo orale del paziente per avere un’indicazione il più possibile precisa dell’orientamento da dare alle frese per inserire correttamente gli impianti come è stato programmato.
mascherina in resina che viene data al paziente e usata dal radiologo per indicare in modo molto preciso sulla radiografia diagnostica la sede del posizionamento implantare e, come tale la quantità di osso disponibile nelle tre dimensioni dello spazio.
perdita dell'osteointegrazione.
tragitto infetto che porta il pus dalla zona sessuale all’esterno.
modelli di gesso che riproducono esattamente la forma delle arcate dentarie del paziente sempre con la finalità.
infiammazione della zona circostante e adiacente l'impianto stesso dovuta a causa batterica.
insieme di batteri e residui alimentari dal colore biancastro che provoca una diminuzione del ph sulla superficie dentale e conseguente demineralizzazione dello smalto.
corona che è destinata a durare da qualche settimana a qualche mese generalmente in resina che sarà sostituita da un restauro definitivo generalmente in oro/zirconio e ceramica.
porzione del dente invisibile perché immersa nell’osso.
cavità pneumatica all’interno del massiccio facciale presente a ciascun lato del naso. Rappresenta un ostacolo al posizionamento di impianti nel settore mascellare superiore per la “ mancanza di altezza ossea” in quella regione.
capacità di mantenere la posizione da parte dell’impianto.
E’ una metodica che permette la produzione di repliche tridimensionali dei modelli ottenuti mediante tomografia computerizzata. Si possono ricostruire le strutture ossee nelle quali saranno inseriti gli impianti in materiale resinoso opaco o trasparente, offrendo la possibilità al chirurgo di conoscere in anticipo la morfologia ossea, di effettuare misure ed eventualmente confezionare dime chirurgiche o preformare innesti ossei / membrane.
filo in seta o in materiale sintetico che serve per avvicinare i due lembi della ferita chirurgica ed unirli attraverso i punti.
elemento metallico, Ti, numero atomico 22, densità 4,54g/cm3. Colore simile all’acciaio, è relativamente comune nella crosta terrestre. In forma di lega è sempre più usato nell’industria (aeronautica, aerospaziale).Il titanio , metallo non prezioso, viene protetto da uno strato passivo di ossido di Ti che si forma spontaneamente sia in aria sia in acqua.
lavoro prodotto dalla mano dell’operatore o dall’apposito motore implantare per stringere le viti del sistema impiantare.
vite che ricopre l’impianto nel momento del suo inserimento per evitare che tessuto cresca nel foro interno all’impianto.
vite che è usata al momento della riapertura dell’impianto o dell’inserimento dell’impianto per indurre una corretta guarigione della gengiva.